Ozieri, Venerdì 19 Aprile 2024

Ricordata la figura e l'opera di Vincenzo Saba

Ricordata la figura e l'opera di Vincenzo Saba

La sala conferenze dell'ex convento delle Clarisse, nel corso del convegno a ricordo dell'ozierese Vincenzo Saba, scomparso lo scorso anno all'età di 95 anni, ha accolto il nutrito stuolo di amici ed estimatori.

A ricordarne la figura e l'opera, le commosse testimonianze di alcuni dei suoi più stretti collaboratori, che hanno fornito ai presenti elementi di conoscenza e di riflessione su uno studioso che alla grandezza del suo ruolo e del suo impegno, unitamente a un carattere d'acciaio, ha contrapposto la modestia, la cortesia ed il tratto gentile.

Eppure si trattava di uno dei maggiori esponenti della Cisl fin dai primi Anni '50, associato ai nomi di Giulio Pastore, Mario Romani ed altri.
"In tempi difficili – ha osservato il sindaco Ladu nell'intervento di saluto – la figura di Saba è ancora un messaggio attualissimo per l'impegno dei cattolici nella politica/rinascita del nostro Paese come elemento di costruzione del futuro".

Il coordinatore del dibattito Andrea Ciampani, presidente della Fondazione intitolata all'illustre ozierese, ha sottolineato come Saba non sia stato solo Ozieri e Sardegna, ma un educatore di vasto respiro ed un pioniere di grande competenza e rigore che ha formato intere generazioni di quadri sindacali sulle problematiche del lavoro, definendolo in sintesi estrema "uno studioso immerso nella realtà del nostro tempo".

Commossa e dettagliata la testimonianza di Pasquino Porcu, uno degli "allievi" sardi del professore, già sindaco di Mores e, tra l'altro, Segretario Provinciale della Cisl.
"La sua famiglia era il sindacato. Un sindacato libero dai partiti… Con la creazione degli Uffici Studi nelle più importanti città, Saba si adoperò in prima linea a chiamare la gente intorno all'idea. Ovunque ci fosse impegno, c'era Saba… Un'avventura che coinvolse migliaia di giovani a capo delle categorie e delle sezioni aziendali. Un lungo percorso che incrociò l'impegno di altri grandi, come Alberto Tridente, Nino Pagani, ecc."

Il professor Guido Melis ha ripercorso la formazione di Vincenzo Saba dopo il ginnasio ad Ozieri. Ospitato a Roma presso una zia, frequentò prima il liceo Mamiani, poi si laureò in lettere. Amico di Dossetti, insegnò dapprima ai licei e poi nei centri studi Cisl, nella Pro Deo e alla Luiss. "Difficile dire com'era Vincenzo Saba a chi non abbia avuto la fortuna di conoscerlo. Coltissimo (più di quanto non amasse apparire: praticava con bonomia un sistematico, simpatico understatement), profondo conoscitore del pensiero sociale cattolico e dell'evoluzione storica del sindacalismo cristiano, ha lasciato di sé una corposa serie di studi e volumi, ma soprattutto l'esempio virtuoso di una passione politica e civile mai sopita e di una fede incrollabile nella insopprimibile bontà degli uomini semplici".

Sullo stesso metro il sociologo Bruno Manghi: "Dietro la modestia di Saba c'era la forza. Grande atmosfera di libertà anche nei contrasti: libertà di ricercare, confrontarsi, rispettare, fare scelte. Piatto forte sempre condito di garbata ironia."
L'impegno anche politico di Saba è stato percorso in un breve, ma appassionato intervento dell'On.le Pietrino Soddu: "Saba si impegnò molto per lo sviluppo e presiedette per qualche anno il comprensorio delle zone omogenee Logudoro, Goceano e Meilogu, con lucidità e forte senso della modernità. Una sintesi di impegno, di lotta e di rischio. Non accettò il possibile incarico di assessore regionale al lavoro perché l'età era ormai avanzata."

Altri contributi sono arrivati dagli interventi del delegato del Rettore dell'ateneo sassarese, Prof. Tolu.
E, ancora, dagli esponenti regionali Cisl Gianni Loi, Mirko Idili, Mario Arca, Gavino Carta.
In sardo il saluto finale di Gerolamo Squintu. Il giorno dopo, alla santa Messa in suffragio celebrata nella cattedrale, oltre ai parenti, ad esponenti del mondo sindacale e ad altri amici, era presente anche l'On.le Arturo Parisi, tra l'altro già Ministro della Difesa nel governo Prodi.



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