Ozieri, Giovedì 28 Marzo 2024

L'ospedale 'A.Segni' di Ozieri

Una richiesta di incontro con i vertici della Asl e la costituzione di un comitato di mobilitazione del territorio

Si è conclusa con queste "decisioni operative" l'assemblea pubblica convocata dal Consiglio comunale all'ospedale "Segni" dopo il ridimensionamento del presidio e l'accorpamento dei reparti di Ortopedia e Chirurgia stabiliti dalla Asl.

Ad aprire il dibattito dell'assemblea pubblica è stato il sindaco Leonardo Ladu, che ha elencato tutte le criticità della struttura, dalle sale operatorie al personale, dalla mensa ai servizi, fino alla crisi di Senologia, Ortopedia e Pediatria.

Assemblea all'ospedale Segni

"Abbiamo sostenuto la necessità di un confronto in tutte le sedi e siamo andati avanti in maniera responsabile, consapevoli delle difficoltà economiche e finanziarie – ha detto il sindaco-. Forse caso unico in Italia, abbiamo messo da parte le logiche di schieramento politico per portare avanti, tutti insieme, le rivendicazioni per i diritti di questo territorio. Ma ora, di fronte alle decisioni della Asl, dobbiamo dire che i risultati non ci sono stati".
Il riferimento è alla chiusura delle sale operatorie di chirurgia, dichiarate inagibili (nonostante un padiglione nuovo a pochi passi di distanza) e a "A un milione di euro disponibile da cinque anni, che non È stato utilizzato neanche per redigere i progetti".
Sul tavolo dell'emergenza, però, ci sono anche i ritardi con la risonanza magnetica, la mancanza degli investimenti promessi e l'attuazione delle politiche di rilancio.
La conseguenza di tutto questo, "non è casuale", ne ha dedotto il sindaco. "C'è una regia che opera da tempo per centralizzare ogni logica decisionale a scapito delle zone interne". Per questo ha rivolto un appello a una mobilitazione di tutti i cittadini, perché la parola d'ordine è "non rimanere isolati alla vigilia di decisioni drammatiche per il nostro territorio".
Sulla stessa linea anche i rappresentanti dell'opposizione in Consiglio comunale, che hanno sottolineato "un accordo già esistente per bloccare il servizio, perché non à possibile che un attimo dopo la divulgazione della decisione aziendale il trasferimento dei reparti è già cosa fatta".
Puntuale e preoccupante l'intervento del vicesindaco Filippo Fele, nella doppia veste di medico e amministratore, che ha denunciato il prevalere degli interessi della sanità privata nelle politiche regionali. "Il reparto di Pediatria è andato avanti per decenni grazie agli straordinari e all'impegno del personale – ha detto il vicesindaco numeri alla mano-. Ma oggi, per 120 mila euro, il reparto sta crollando, mentre la Regione spende 67 milioni di euro per la specialitica ambulatoriale privata con un aumento di 4 milioni di euro in pochi mesi".
"Il momento è difficile – ha concluso il sindaco- ma sono convinto che con la mobilitazione di tutti i risultati si possano ancora ottenere. Non chiediamo la luna ma solo il rispetto dei patti: abbiamo fatto una trattativa e ora dobbiamo arrivare alla fine per risolvere l'emergenza attule, discutere del futuro e superare la cronica mancanza di personale".
Alla manifestazione ha dato il suo appaggio anche la chiesa.

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