Ozieri, Venerdì 19 Aprile 2024

Giuseppe Altana, autoritratto

Grande successo per la mostra su Giuseppe Altana

La mostra antologica, allestita all'interno dell'ex Centrale Elettrica in occasione dei 35 anni dalla scomparsa dell'artista, presenta circa cento opere tra dipinti, disegni, xilografie, manifesti pubblicitari e sculture

È stata inaugurata il 30 Dicembre scorso la Mostra Antologica, organizzata dall'Amministrazione comunale di Ozieri e l'Istituzione Culturale "San Michele" (con il contributo della Provincia di Sassari), dedicata al pittore ozierese Giuseppe Altana.
Nella stessa giornata si è tenuta la conferenza di presentazione della mostra e del relativo catalogo presso la Sala Conferenze dell'Antico Convento di San Francesco, al termine della quale la mostra è stata ufficialmente aperta al pubblico presso la struttura espositiva realizzata nella "Ex Prima Centrale Elettrica della Sardegna", in via Vittorio Veneto ad Ozieri.
La conferenza di presentazione dell'importante evento ha visto gli interventi delle autorità comunali e provinciali, delle massime istituzioni dell'Università e dell'Accademia di Belle Arti di Sassari e di importanti critici d'arte e uomini di cultura isolani.

Giuseppe Altana - Autoritratto

Con questa mostra Ozieri si è resa ancora una volta un importante centro della cultura. L'esposizione sta riscuotendo un grande successo di pubblico a livello regionale: sono infatti oltre cento i visitatori che mediamente si recano ogni giorno nell'Ex Centrale Elettrica in via De Gasperi per ammirare le opere di quest'artista sapientemente raccolte e catalogate dallo studioso Michele Calaresu.
Nell'intento di condividere questo importante patrimonio culturale con le giovani generazioni, l'Assessorato alla Cultura del Comune di Ozieri e l'Istituzione "San Michele" hanno invitato tutte le scuole della regione a visitare la mostra, che hanno aderito numerose.
Anche i Tour Operator hanno mostrato interesse nei riguardi di questo importante evento che rappresenta anche una preziosa vetrina per la promozione del bellissimo centro storico cittadino.
A dare un tocco in più all'esposizione sicuramente ha contribuito la sua location, molto apprezzata sia dagli stessi ozieresi sia dai turisti. Comune denominatore tra coloro che hanno visitato la mostra è sicuramente il fascino esercitato dall'edificio storico e dai macchinari d'epoca conservati al suo interno.
Proprio per rendere maggiormente fruibile questo monumento della storia sarda, l'Architetto Sandro Cadoni, che ne ha curato il restauro, sta provvedendo a realizzare delle schede descrittive che spieghino meglio quanto si trova all'interno della Ex Centrale Elettrica.
L'importanza della manifestazione e dell'artista è stata riconosciuta anche dalle emittenti televisive sarde che hanno reso omaggio a Giuseppe Altana dedicandogli diversi servizi. La stessa RAI ha voluto riservare ben due servizi alla mostra e all'Ex Centrale Elettrica: l'ultimo in ordine di tempo è quello andato in onda oggi, 12 gennaio, su Raitre all'interno del programma Buongiorno Regione.
Sta riscontrando molto successo anche la monografia che accompagna la mostra, redatta da Michele Calaresu: l'autore ha pazientemente rintracciato e schedato circa seicento opere, delle quali un centinaio sono presenti in mostra nell'intento di delineare il percorso dell'artista.
L'assessorato comunale alla Cultura e l'Istituzione "San Michele" colgono l'occasione per informare tutti i possessori di opere del maestro Giuseppe Altana che prosegue la raccolta di materiale per l'inventario e l'archiviazione, in quanto la pubblicazione sul catalogo equivale ad una dichiarazione di autenticità a tutti gli affetti.
La mostra antologica, a 35 anni dalla morte e a 125 dalla nascita di Giuseppe Altana, presenta circa 100 opere (tra dipinti, disegni, xilografie, manifesti pubblicitari e sculture) che attraversano tutto l'arco temporale dei 70 anni di attività dell'artista.
Il catalogo della mostra (160 pagine e circa 190 illustrazioni), curato da Michele Calaresu, illustra puntualmente il percorso artistico di Giuseppe Altana in rapporto agli eventi culturali e storico - politici dell'Italia del Novecento.
La mostra, con ingresso libero, rimarrà aperta fino a domenica 30 gennaio 2011 con i seguenti orari: dal martedì al venerdì ore 10,00-13,00 / 16,00-19,00, il sabato e la domenica ore 10,00 - 13,00 / 16,00-20,00.

Per ulteriori informazioni sulla Mostra è possibile contattare l'Istituzione "San Michele" al numero 079/781236.

Giuseppe Altana (Torino 1886 - Ozieri 1975)

Figlio dell'avvocato ozierese Antonio e della nobile piemontese Serafina Taverna, visse a Torino fino all'età di 6 anni, per poi fare rientro in Sardegna.
Frequentò ventiquattrenne la Reale Accademia Albertina di Belle Arti di Torino diplomandosi nel 1913.
Dopo alcuni anni di attività a Torino e nel Piemonte (in particolare ad Alessandria), si trasferì definitivamente ad Ozieri.
In Sardegna aderì al movimento secessionista e partecipò a moltissime mostre tenutesi nell'Isola, nel resto d'Italia e anche all'estero.
Si segnala, in particolare, la partecipazione alla Promotrice di Torino negli anni 1921 e 1922, alla Quadriennale di Torino del 1923 e del 1928, alla mostra itinerante nel sud America sulla nave "Italia" nel 1924, alla Mostra degli Amatori e Cultori di Belle Arti di Roma nel 1927 e nel 1932; nel 1938 riceve il Premio delle Corporazioni .
Nel 1949 partecipa alla Mostra d'Arte Moderna della Sardegna presso l'Opera Bevilacqua La Masa a Venezia. L'opera di Altana è trattata in diverse pubblicazioni e quotidiani italiani e stranieri.
La predilezione di Altana per le vedute rurali, unitamente al suo stile verista venato di romanticismo, denunciano le influenze subite nell'Accademia e nell'ambiente torinese (in particolare del suo docente Giacomo Grosso e del suo maestro Andrea Tavernier) vicino alla Scuola di Rivara e al movimento verista in genere. Altana fu pittore regionalistico dal punto di vista della soggettistica (rappresentando, in particolare, la vita delle genti del centro - nord della Sardegna), ma fu pienamente europeo nello stile e nella formazione.

La sede della mostra: la prima Centrale Elettrica della Sardegna

La sede scelta per l'allestimento della mostra antologica dedicata a Giuseppe Altana è l'ex sede della prima centrale elettrica realizzata in Sardegna di cui l'architetto Sandro Cadoni ha curato il restauro restituendo alla nostra Città una struttura bellissima e funzionale, che si presta ad ospitare iniziative culturali e manifestazioni di vario genere.

L'edificio venne costruito Il progetto della "Società anonima Industriale Logudoro" era stato giudicato più conveniente rispetto ad uno dell'ing. Di Suni presentato nel 1897 il quale aveva già sperimentato l'innovativo sistema anche nella Penisola.
Quest'ultimo, a fronte di un contributo comunale di 7.000 Lire, avrebbe garantito una rete di 120 lampade, mentre con la proposta Longiave il numero delle lampade fu elevato a 200 per un corrispettivo di 9.200 Lire.
Il gruppo elettrogeno era stato ordinato dai cav. Raimondo Tola e Renzo Longiave, rispettivamente presidente e direttore tecnico della SOcietà Industriale Logudoro, non solo per alimentare un mulino per la macinazione dei cereali, ma per la produzione e distribuzione dell'energia elettrica a scopo di illuminazione pubblica e privata.
Il fabbricato, costruito per ospitare il primo gruppo motore in Sardegna per la produzione dell'energia elettrica destinata all'illuminazione pubblica è una pregevole testimonianza di architettura industriale dell'epoca. Ozieri già dal 1883 possedeva una rete di illuminazione con fanali a petrolio che fu in seguito affidato a due commercianti di origine svizzera: Gaspare Andry e Giuseppe Fuchs.
Nel 1898 furono fatte le prime prove con la corrente elettrica e nel 1907 fu la prima città sarda a godere di un sistema di illuminazione per quel tempo rivoluzionario: la corrente elettrica. La centrale elettrica di cagliari fu realizzata solo nel 1914 e quella di Sassari nel 1919.
La corrente elettrica veniva prodotta mediante un sistema ad energia idraulica da una turbina da 25 cavalli, mossa da una condotta idrica, a cui si associavano alcuni motori a gas povero che alimentava 200 lampade da 16 candele.
Nel 1922 lo stabile venne acquistato da Giovanni Madau che trasferì le macchine per la Centrale Elettrica in via Roma, il palazzo che l'ospitava è ancora oggi chiamato "la Centrale"; nel 1929 un incendio distrusse la nuova centrale e rischiò di propagarsi anche alle case vicine; l'anno dopo fu costruita la diga sul Coghinas per la produzione dell'energia elettrica e la centrale fu abbandonata.
L'edificio fu trasformato dal Madau in un pastificio; nel 1923 fu acquistato dalla famiglia Oggiano che già possedeva un mulino a Sassari. Prese il nome di "Società Nuova Logudoro" e rimase in funzione fino al 1930.
Dal 1938 al 1943 fu acquisito dai militari ed utilizzato come deposito dalla Chimica. Nel dopoguerra la famiglia Oggiano, dopo aver rinnovato i macchinari, ripristinava il pastificio e dava lavoro a circa 20 operai. Un incendio intorno al 1968 bruciò la parte dove di produceva la pasta. Il pastificio continuò a funzionare a ritmo ridotto fino al 1974 quando un altro incendio pose definitivamente fine a quell'attività.

Così venne riportata sulla "Nuova Sardegna" del 18 marzo 1907 la messa in funzione dell'impianto di illuminazione pubblica:
"Ieri sera alle ore otto precise avemmo l'inaugurazione della luce elettrica. Piazza Cantareddu, le vie Sa Ena, Su Granitu, Badde e Umberto I erano gremite di una folla plaudente di migliaia di persone.
Fu uno spettacolo straordinario che durò fino alla mezzanotte. Evviva Ozieri".

Nel tariffario stampato nel 1906 dalla tipografia Chiarella di Sassari era previsto un contratto di abbonamento a contatore, per il quel si fruiva della corrente continua di 220 volt dal tramonto alla mezzanotte e un altro a forfait, che garantiva una disponibilità dal tramonto all'alba.



Versione stampabile