Ozieri, Venerdì 19 Aprile 2024

:: Cultura

ex Convento San Francesco

Affresco rappresentante le Arti, realizzato nella volta dell'aula magna del convento, rappresentante la Pittura (Sec. XVII)

Nel 1470 i Minori Osservanti si stabilirono ai margini dell’abitato nella villa de Ocier, dove fondarono chiesa e convento dedicati alla Vergine di Loreto.
Nel 1528, per l'inadeguatezza di quegli spazi e fare fronte alle esigenze di una comunità sempre più numerosa, i francescani stabilirono la loro nuova residenza ancora più vicina al paese nel quartiere di Cuzolu.
Sul finire del Cinquecento, il convento di San Francesco, oggi sede centrale della Biblioteca Comunale, aveva già assunto una sua fisionomia ben definita, fiancheggiando a sinistra la chiesa e, secondo la tradizione spagnola, formando insieme ad essa un fronte unico. La sua costruzione era stata resa possibile grazie al concorso dell'intera popolazione. Si ò, infatti, di un opera molto costosa e particolarmente impegnativa per la conformazione orografica del sito e per le sue dimensioni.
Il chiostro ha forma rettangolare e si sviluppa su tre lati (il quarto è occupato dalle sei cappelle di sinistra della chiesa) mediante arcate a tutto sesto, che impostano su robusti pilastri a sezione rettangolare con basi quadrate e capitelli modanati a guscio e panetto.
I vari ambienti ad esso collegati (aula capitolare, refettorio, dormitorio) erano sicuramente già conclusi attorno al 1630-1640; a questa data infatti si cominciavano ad innalzare le pareti del secondo piano.
Due particolari confermano questa ipotesi; il primo riguarda la data 1651, scolpita sull'architrave di una finestra al secondo piano; il secondo è contenuto all'interno di un'insegna marmorea del nobile Francesco Dell'Arca Tola, murata anch'essa nella parete del secondo piano.
L'insegna infatti, riporta scolpita la rappresentazione grafica di un edificio articolato su tre piani con altrettanti ordini di finestre, più una loggia superiore. Purtroppo, a parte qualche accenno in alcuni testamenti successivi del 1652 ed un altro del 1668, non abbiamo conferme dirette sullo stato dei lavori; quel che è certo, è che nonostante la munificenza di don Francisco, i lavori andavano a rilento, se nel 1651 non erano ancora ultimati.
Le architetture del convento testimoniano fedelmente il carattere austero della regola francescana: esse sono, infatti, improntate alla massima sobrietà.

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