Ozieri, Lunedì 29 Aprile 2024

Miuccio Farina (La Nuova Sardegna)

Si è spento Miuccio Farina, corrispondente di Ozieri de La Nuova Sardegna

In pensione da soli due anni aveva deciso di dedicarsi a tempo pieno al "suo" giornale

Miuccio Farina ricordato nella seduta di Consiglio Comunale del 29 Settembre Il Consiglio Comunale rende onore alla memoria di Miuccio Farina Nella seduta di Consiglio Comunale del 29 Settembre 2008, si è svolta una breve cerimonia commemorativa del compianto concittadino, già consigliere comunale, Miuccio Farina.
Il testo che segue è allegato alla Deliberazione del Consiglio Comunale n. 37 del 29.09.2008
"Oggetto: Commemorazione del compianto Miuccio Farina, già consigliere comunale della Città di Ozieri.
In apertura di seduta, constatato che la Civica Assemblea è validamente riunita

Il Presidente del Consiglio Comunale, Antonio Arca
Svolge, in piedi, un ispirato e commosso intervento, dedicato alle nobile figura dei compianto concittadino Miuccio Farina, da lunghissimo tempo responsabile della Redazione Ozierese de "La Nuova Sardegna", già consigliere comunale della Città.
" Oggi in questa Assemblea manca un amico, un amico vero, caro a tutti noi.
Tutti avvertiamo non solo di aver perso un amico, ma di aver perso una persona di casa. Una presenza quella di Miuccio in quest'aula ,discreta, ma importante per il prezioso ruolo che Egli ha esercitato in tantissimi anni di impegno quotidiano come cronista e corrispondente locale della Nuova Sardegna. Per parecchi decenni Miuccio Farina ha infatti puntualmente raccontato dalle pagine del suo caro giornale, all'opinione pubblica, non solo ozierese, i fatti e gli avvenimenti che hanno caratterizzato la vita politica, amministrativa e sindacale della città e del territorio.
Di questo gli siamo grati e riconoscenti.
Nella certezza di interpretare i sentimenti del Consiglio e dell'intera cittadinanza rivolgiamo alla sua Famiglia il nostro profondo cordoglio e partecipazione al loro dolore per la sua immatura perdita.
Vogliamo anche in questa triste circostanza esprimere la nostra vicinanza ai colleghi e a quanti hanno condiviso con Lui l'impegno giornalistico, in particolare alla redazione della Nuova Sardegna, sua seconda casa.
Invito i Sigg. Consiglieri a onorare la memoria del compianto Miuccio Farina con un un momento di raccoglimento."

Al termine della lettura il Presidente invita i Sigg. Consiglieri a osservare un minuto di silenzio;
IL CONSIGLIO COMUNALE
Rende onore alla cara memoria dell’insigne compianto concittadino Miuccio Farina, già Consigliere Comunale
Il Sig. Sindaco, il Sig. Vice Sindaco, il Sig. Presidente del Consiglio, i Sigg. Consiglieri, i Sigg. Assessori, il Segretario Generale e tutti gli astanti si levano in piedi e osservano un minuto di raccoglimento concluso da un corale applauso.
La seduta prosegue per la trattazione degli argomenti iscritti all’Ordine del Giorno nella data odierna".


Anche il dott. Antonino Puledda, seppur da poco più di un anno Direttore Generale e Segretario Generale del Comune di Ozieri, ha avuto modo di accorgersi immediatamente della "schiva eleganza" dei suoi articoli; ha voluto ricordare la figura di Miuccio Farina esaltandone le sue doti di prezioso osservatore.

"Con la scomparsa di Miuccio Farina la Città perde il suo più prezioso osservatore.
Non esito a definire Miuccio come una vera e propria grande firma del giornalismo locale. Da anni, per puro diletto e non solo per motivi di lavoro, seguo con attenzione le cronache delle tante piccole isole della nostra regione. La pagina di Ozieri da lungo tempo mi appariva come la più curata ed equilibrata. Rare le concessioni a inutili clamori, puntuale il non sempre facile lavorio teso a riverberare i saperi e le passioni di una antica e nobile comunità.
Da poco più di un anno ho avuto modo di accostarmi agli Ozieresi e non potevo non imbattermi nella schiva eleganza del suo ambasciatore sulla carta stampata.
Alle sedute del Consiglio Comunale arrivava con il puntuale ritardo degli accademici di classe. Si accomodava fra il pubblico, quasi in disparte, accavallando le gambe. Durante il dibattito nulla pareva turbarlo. Sembrava perennemente assorto nella contemplazione di un altrove, inseguendo la trama immaginaria offerta dai numerosi dipinti della sala consiliare. A volte incrociavo il suo sguardo per coglierne rapidissimi lampi d'intesa sulla muta valutazione di arditi passaggi e scorribande retoriche. Troppo spesso si alzava, lievemente, quasi per non essere scorto neanche da se stesso. Doveva sostituire alla penna, sua naturale appendice, l'irrinunciabile piccola pena delle sigaretta, l'altra inseparabile ancella delle sue dita.
L'ho talvolta provocato per quella sua umana, troppo umana, debolezza. Mi rispondeva con un motto ironico e un sorriso amaro, araldo di una consapevole rassegnazione.
Nei giorni successivi alle sedute della Civica Assemblea attendevo con ansia il suo resoconto per poi ammirare il fulgido nitore della pagina impeccabile. Imparziale ricostruttore di interminate diatribe. restituiva il senso del confronto, glissando sulle inevitabili intemperie dell'agone politico. Le dispute più infuocate venivano, al più, punteggiate da qualche tratto di sano colore ma senza alcuno cedimento al vituperato "
scoopismo".
Il suo periodare traslucido, imparziale e mai scolastico, ha accompagnato la vita politica e amministrativa della Città della quale è stato, Consigliere Comunale.
Con sobrietà forse ancor più marcata, ha raccontato gli immancabili non fausti eventi del territorio.
Nonostante l'indiscussa abilità del navigato cronista, pareva a tratti non riuscire a dissimulare l'incontenibile fastidio di dover pubblicare, fortunamente in ben rare occasioni, "cattive nuove" intorno alla sua gente, alla sua città.
Antipodiche le sensazioni che trasmetteva al lettore allorquando della sua amatissima Ozieri doveva decantare la bellezza risalente e solenne.
Custodirò per sempre le emozioni provate in uno dei miei primi contatti con la cittadinanza in occasione della riapertura al culto della sua meravigliosa Cattedrale, dedicata all'Immacolata. Miuccio era presente e seppe tradurre in un memorabile pezzo la commozione e il concorde palpito della Comunità Ozierese cui veniva finalmente restituita la sede prediletta della propria anima.
Ho provato le stesse emozioni durante la messa esequiale in onore di Miuccio. Anche in questa triste circostanza le navate, dilaganti di folla, erano attraversate dagli stessi sentimenti.
La Città intera ha chinato il capo dinanzi al feretro del suo perduto testimone. Ai piedi dell'altare, coronata di rosse rosse, non erano deposte le spoglie mortali di Miuccio Farina, ma la storia, piccola e grande di Ozieri, gli innumerevoli ritratti della vita cittadina dipinti in decenni di fedele e inesausto servizio a beneficio di una missione informativa intrisa di uno stile senza tempo. La Città intera, assorta nel rimpianto, ha ascoltato la voce vibrante di Don Falqui. Sulla potente eco della parola di San Paolo sono risuonate le parole "Chi ama non può morire! Chi ha amato risorge!". La certezza della Resurrezione, la "Speranza che non delude", fulcro della dottrina dell'apostolo delle genti, è stata offerta, in una omelia di rara suggestione, come il sicuro lenimento allo smisurato dolore della moglie, dei figli, dei nipoti, dei fratelli, dei familiari. In quella certezza e in quella speranza rivive il magistero di Miuccio Farina, rivive la sua testimonianza "priva di ogni acredine", rivivono i segni della sua fede "profonda e discreta", rivivono i suoi "gesti di amore di uomo buono, di marito, di padre, di nonno, di fratello, di amico".
Don Falqui ha concluso la sua struggente omelia rievocando il celebre passo di Cicerone: ut sementem feceris, ita metes. "Carissimo Miuccio. Hai raccolto quanto hai seminato. Ecco la tua buona messe!".
Le parole di Don Falqui ci aiutano a comprendere che Miuccio Farina ha ancora molto da raccontare e che dalla sua nuova redazione continuerà a diffondere il segno forte della sua saggezza che sapeva d'antico.
Al termine dell'ufficio funebre una fiumana di persone ha atteso per ore di poter stringere in un abbraccio senza fine la famiglia, donando la commozione di un ricordo, la tenerezza di un rimpianto.
Anche io voglio unirmi all'estremo saluto a uno stimatissimo gentiluomo…
Buon viaggio Miuccio e … sit Dominus in itinere tuo".

Tonino Puledda, Segretario del Comune di Ozieri.

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Miuccio Farina, nato a Ozieri 65 anni fa, era andato in pensione dal Consorzio di Bonifica da soli due anni. Il 31 agosto scorso è stato colpito da un infarto e a metà settembre era stato sottoposto ad un intervento chirurgico. Ieri, 28 settembre, il suo cuore non ha retto, dopo un ultimo disperato tentativo che ha però spento ogni speranza.

Il Sindaco Dr. Leonardo Ladu, il Vice Sindaco Dr. Filippo Fele, il Presidente del Consiglio Antonio Arca,
gli Assessori e i Consiglieri del Comune di Ozieri, unitamente al Segretario Generale e ai dipendenti,
nella certezza di interpretare il sentimento della cittadinanza manifestano profondo cordoglio per la scomparsa di
Miuccio Farina
Responsabile della Redazione Ozierese de La Nuova Sardegna
ed esprimono commossa partecipazione al dolore della moglie Sig.ra Maria, dei figli Carmen, Leonardo, Angela e di tutti i familiari.


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La redazione della "Nuova" lo ricorda con un articolo che riportiamo integralmente.

da "La Nuova"

Addio al "nostro" Miuccio Farina. Non ha retto il cuore del corrispondente storico di Ozieri che, dopo la pensione, voleva dedicarsi sempre più al giornale.

La redazione della "Nuova" attendeva il suo rientro in attività, ma ieri mattina il cuore di Miuccio Farina si è fermato. E pensare che l'altra sera i cantadores de l'Usignolo della Sardegna e il pubblico che gremiva la piazza, gli hanno tributato un lungo applauso aspettando il suo ritorno ad Ozieri.
Ci mancherà Miuccio Farina, la sua carica di umanità. Uno dei corrispondenti che poteva raccontare più di trent'anni di storia della "Nuova Sardegna". Era un cronista a tutto tondo. Una penna versatile che passava dalla cronaca bianca alla nera con grande acutezza.
Miuccio conosceva ogni angolo della sua Ozieri, ma era anche un attento osservatore dei fatti del Goceano, del Monte Acuto e di buona parte del Logudoro. Ne conosceva le peculiarità, lo spirito degli abitanti, pregi e difetti. È sempre stato in prima linea quando si è trattato di parlare dell'ospedale "Segni", dell'Istituto Incremento Ippico di Chilivani, della zona industriale, del consorzio di bonifica.
Quante battaglie ha fatto con la sua "penna" per portare avanti le istanze del suo territorio, per evitare di perdere ruolo e sviluppo. E non si tirava mai indietro, neppure quando doveva scrivere di "nera". Bisognava farlo e lui era pronto a partire. Si era anche preso una macchina fotografica per avere subito le immagini. Ci sentiva la mattina e si impostava con lui la pagina di Ozieri, ma se succedeva qualcosa anche a sera finita, lui era lì. "Miuccio, dobbiamo rifare la pagina". "Esatto", diceva senza scomporsi. E via a scrivere.
Il nostro corrispondente aveva avuto un infarto il 31 agosto scorso e a metà settembre aveva subito un intervento: "Sono tranquillo. Tanto mi addormentano, si devono solo preoccupare di risvegliarmi" aveva detto alla moglie prima di entrare in sala.
I dolori non lo avevano mai preoccupato. Semmai lo tenevano in apprensione i malesseri che potevano tormentare i figli o i nipoti. Viveva per loro, ma aveva anche tre passioni: il caffè la sigaretta e il giornale. Al caffè e alla sigaretta aveva dovuto rinunciare. Alla Nuova no, nemmeno il giorno prima dell'intervento. Il suo cuore, però non ha risposto alle sollecitazioni, la situazione era ben più grave di quanto si pensasse.
Era stato quindi ricoverato in Rianimazione e solo l'altro ieri aveva aperto gli occhi, quasi a voler rivolgere il suo ultimo sguardo alla moglie Maria, ai figli Carmen, Leonardo e Angela che in questo periodo hanno atteso giorno e notte che il cuore di Miuccio ricominciasse a battere, senza l'aiuto delle macchine.
Nella notte la situazione è precipitata: ieri mattina Miuccio è stato riportato in sala operatoria, ma l'ultimo disperato tentativo ha spento ogni speranza.
Aveva 65 anni, due anni fa era andato in pensione dal Consorzio di Bonifica. "Potrò dedicarmi completamente al giornale", diceva con orgoglio.
I funerali saranno celebrati oggi alle 15,30 in Cattedrale, a Ozieri. (v.m.)

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